Le cave della preziosa PIETRA DI MOLTRASIO

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Quella della pietra di Moltrasio è una delle tante storie che il lago di Como racconta. Fatta di fatica e sudore degli scalpellini e dei tagliapietra che per secoli hanno rubato alla montagna la pietra che serviva a costruire le chiese, a pavimentare le strade, a erigere muri e ponti. Le cave sono rimaste aperte fino al Novecento. Poi, poco alla volta sono sparite. Oggi, sul web è indicata solo la cava Gandola di Faggeto Lario, sulla sponda di fronte rispetto a Moltrasio, come unica cava di pietra di Moltrasio ancora in attività.

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Le tracce del lavoro degli scalpellini sono ben visibili. Basta prendere il Sentee de Sort a Rovenna, sopra Cernobbio, per godere di magnifici panoramici sul primo bacino del Lario. Camminando si giunge alla cava di pietra di Moltrasio del Niasc (una delle 13 cave una volta in funzione a Moltrasio).
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Come si lavorava in una cava? L’estrazione della pietra di Moltrasio, già nota ai tempi dei Romani, avveniva in diverse fasi. Dapprima lo scavo individuava la quantità di pietra presente, lo spessore e la possibilità di tagliare in piani paralleli. Se il risultato era positivo si rimuoveva la terra e la parte meno buona di roccia. Poi, raggiunto il giacimento, si estraeva la roccia, in blocchi o in lastre. A questo punto intervenivano i “picapreda”, cioè gli scalpellini, che potevano lavorare il materiale in loco e poi trasportarlo a valle con slitte speciali dette “carei”, che scivolavano lungo strade di pietra. Una volta giunta in riva al lago, la pietra di Moltrasio veniva carica sulle grandi barche a vela adibite di trasporto merci, i “comballi”.
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Il lavoro dei tagliapietre che estraevano la pietra di Moltrasio era prezioso. Non solo procuravano una materia prima preziosa, ma facevano anche la manutenzione della montagna, ergendo muretti a secco nelle zone più ripide e impervie. Ripercorrere oggi il Sentee de Sort è un salto indietro nel tempo: nei nostri occhi, c’è lo stesso lago che era anche nei loro e quella pietra che significava pane e vita per le loro famiglie.

2 Replies to “Le cave della preziosa PIETRA DI MOLTRASIO”

  1. Interessante, qualche notizia o dato in più ? I miei tris e bisnonni Porro ci hanno lavorato molto probabilmente , e poi portavano la pietra anche a Milano. Non riesco però a trovar traccia.

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