19 maggio: giornata della memoria per i GRECI DEL PONTO

Ogni anno, il 19 maggio, i Greci del Ponto ricordano la patria perdura e quelli che non ci sono più. Quello che per i Turchi fu solo un conflitto legato alla Prima Guerra Mondiale, per i Greci del Ponto ha un nome preciso: genocidio. All’inizio del Novecento, 700 mila Greci vivevano sulle sponde del Mar Nero, da secoli, in quella che definivano la loro patria.

Tra il 1914 e il 1923, la metà di loro fu assassinata, deportata in marce della morte (come avvenne per gli Armeni e gli Assiri), oppure costretta a lasciare la casa e i propri averi per raggiungere in un viaggio estenuante, senza acqua né assistenza, il territorio greco. Una terra per loro straniera. Molti non sono riusciti neppure ad arrivare, stremati dalla fatica e dalle malattie. Fu genocidio: solo 350 mila Greci del Ponto varcarono la frontiera.

Mia nonna è morta a 91 anni in Grecia continuando a invocare la sua “patria” nel Ponto. Alla sua memoria, a quella di mio nonno che non ho mai conosciuto e dei defunti in questo orribile frangente storico dedico la stupenda canzone di Dimitris Karasavvidis, Greco del Ponto, che ha presentato questo nostalgico brano intitolato “Elea Erizosen” proprio in occasione del 19 maggio 2015, giornata della memoria del genocidio dei Greci del Ponto.

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