GONG LI, una splendida 45enne

Lo ammetto: sono una fan di Gong Li dai tempi di Lanterne Rosse: L’ho sempre trovata d’una bellezza elegante ed espressiva. Chi la accusava d’aver fatto carriera grazie al suo legame con il regista Zhang Yimou non poteva certo rimproverarle di non saper recitare. Da Sorgo Rosso (1987) in poi, Gong Li si è sempre distinta come un’ottima attrice.

Gli anni passano, per tutti. Alla conferenza stampa di presentazione del film Shanghai a Seul (nella foto sopra, dal sito Xinhua/Park Jin Hee) l’ho trovata francamente un po’ sciupata. Forse per il recente divorzio, chissà. Ma sempre di grande fascino. Chic, misurata, perfetta.

Con l’ausilio del trucco di scena, nei panni della principessa Anna Lan-Ting (foto sotto), nella Shanghai dei tempi di guerra, Gong Li seduce l’americano Paul Soames (John Cusack). Circola voce che ci sia stato un flirt fra i due attori. In ogni caso, il film di Mikael Håfström è andato in porto dopo varie difficoltà, incluso il divieto di girare a Shanghai, che ha comportato il trasferimento del set a Bangkok. Chissà se riusciremo a vederlo in Italia: non sono ancora previste date di uscita.

Chi oserebbe negare il fascino di questa splendida 45enne? I cinesi, in primis. Il mio punto di vista è quello di un’occidentale. E occidentali sono i principali estimatori del suo charme. Ai cinesi quelle labbra carnose e quegli zigomi marcati piacciono poco. Ho avuto modo di constatarlo discutendo con la mia guida nel mio ultimo viaggio in Cina. Secondo lui, la bellezza di Gong Li non è cinese, risponde a canoni estetici troppo occidentali.

Secondo elemento: per i gusti del pubblico cinese, Gong Li è troppo vecchia per essere seducente. Non ci credete? Zhang Yimou, il suo ex, nel film storico e dai toni barocchi La città proibita le ha attribuito proprio il ruolo dell’imperatrice madre della dinastia Tang (foto sopra).

Per una donna cinese, il malefico giro di boa è situato intorno i 30-35 anni. Dopo diventa difficile sposarsi, o anche trovare semplicemente un compagno. Come mi spiegava la regista Eva Jin, molte giovani cinesi metropolitane e in carriera dopo quell’età finiscono per mettersi con un occidentale, in genere meno “razzista” in tema di età degli uomini cinesi.

Non che per le attrici occidentali sia facile lavorare dopo i 40. Solo il botox e la chirurgia plastica salvano, a volte, le carriere. Ma mi auguro di poter continuare a vedere sul grande schermo una fantastica attrice quale Gong Li in parti impegnate e da protagonista. Nella frenetica corsa all’emulazione dell’Occidente, spero proprio che i cinesi si accorgano che sarebbe meglio per il loro cinema avere anche una Meryl Streep. Gong Li è ancora troppo giovane per essere comparata anagraficamente alla grande attrice americana, ma visti gli standard discriminatori cinesi, non si sa mai.

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