In ricordo di KIM JONG-IL (1941-2011)

Il Caro Leader Kim Jong-il se n’è andato, il 17 dicembre scorso. D’infarto, o di stanchezza per eccesso di lavoro, come dicono fonti ufficiali. E Corea del nord è in lutto: in lacrime la speaker del telegiornale che ne dà la notizia, in lacrime la gente inginocchiata nelle piazze. I funerali si terranno il 28 dicembre prossimo a Pyongyang.

Kim Jong-il mi ha sempre incuriosita, e al di là delle pecche del regime – di cui conosco le scarse informazioni che circolano, e quindi non mi sento legittimata a descrivere e commentare – mi intrigava per due sue passioni proibite.

In primis, il cinema: pare che avesse un sala privata (o forse, più di una!) e 20mila dvd. Che invidia! E poi, per terminare un film che lui aveva iniziato (e chi non ha mai sognato di fare il regista, almeno fra noi cinefili?) ha fatto rapire il regista sudcoreano Shin Sang-ok. Potendo farlo, quale cinemaniaco apprendista regista non rapirebbe Steven Spielberg? Se mio padre mi avesse lasciato il potere assoluto su una nazione in eredità, chissà, forse avrei ceduto alla tentazione…

Poi, il cognac. Eh, il caro Caro Leader Kim Jong-il aveva capito tutto e puntava sull’haute gamme. Pare che negli anni Novanta fosse il miglior cliente di Hennessy, con un budget di spesa fino a 850mila dollari all’anno. Mica male, no? Mentre il resto del Paese digiunava… Beh, forse che i manager non si trattino meglio, decisamente molto meglio dei loro dipendenti? Anche Marchionne guadagna 435 volte i suoi operai…

Infine, il suo look. Confesso che ho sempre avuto un debole per gli stilisti dei leader comunisti. Adoravo la giacca alla Mao Tse Tung, e trovo chicchissima l’immagine iconica di Kim Jong-il con il monte Paektu alle spalle, vestito completamente di nero, soprabito al vento…

Certo, gli manca un tocco etnico – come le sciarpine di Karzai – ma era stupendo.

Mentre la Corea del nord passa in eredità al suo terzogenito Kim Jong-un, chissà se lo spirito del Caro Leader avrà raggiunto qualche paradiso buddhista (al quale credevano i suoi antenati, ma lui probabilmente no), o se gli toccherà proseguire nella ruota delle nascite e rinascite…

One Reply to “In ricordo di KIM JONG-IL (1941-2011)”

  1. Ciao Maria, bella riflessione. Se ancora non lo hai letto ti consiglio questo libro All’ombra del dittatore grasso
    La Corea del Nord e il peso di Kim Jong-iI
    Michael Breen

    a presto..

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