MICHELLE YEOH nella lista nera in Birmania: bloccata in aeroporto

Michelle Yeoh in “Tomorrow never dies” (1997)

Le autorità della Birmania non hanno perdonato a Michelle Yeoh di aver accettato di interpretare Aung San Suu Kyi nel film “The Lady” di Luc Besson, che racconta la vita della statista. L’attrice è stata fermata ed espulsa il 22 giugno scorso all’aeroporto di Yangon, al suo arrivo nel Myanmar.

La Yeoh, ex Miss Malaysia –  classe 1962 e di origine cinese – aveva già incontrato in Birmania, a dicembre, il premio Nobel per la Pace, insieme al figlio della statista, Kim Aris.

Il regime birmano il 23 novembre scorso ha ceduto alle pressioni dell’opinione pubblica internazionale e ha concesso la libertà alla leader dell’opposizione. Ma in realtà mantiene la sua linea dura. La liberazione di Aung San Suu Kyi ha portato il risultato voluto. Oggi del problema Birmania si discute di meno all’estero. E ciò lascia maggiore mano libera ai generali.

L’espulsione dell’attrice Michelle Yeoh conferma, qualora servisse, che nulla è cambiato. E che non sono graditi riflettori puntati su Aung San Suu Kyi. Non è dato sapere in anticipo se il film di Besson sarà memorabile, ma il regista non poteva sperare di meglio. Il bando all’attrice protagonista  – mossa poco astuta  – non può che rendere un ottimo servizio in termini pubblicitari a “The Lady”, che potrebbe riaccendere l’interesse dell’opinione pubblica internazionale sul Myanmar.

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