VELO FEMMINILE: non solo Islam. La mia esperienza al museo Popoli e Culture del Pime

Anche quest’anno scolastico, al museo Popoli e Culture del Pime a Milano ho tenuto varie volte una conferenza-dibattito intitolata “Il velo femminile: un simbolo non solo islamico”, rivolta a studenti del primo anno delle scuole superiori. Si tratta di una proposta didattica del museo che, dopo la visita guidata, offre l’opportunità di approfondire un tema – scelto dagli insegnanti, fra il ventaglio delle proposte – legato alla conoscenza delle culture extraeuropee.

Ne scrivo perché ogni volta che mi trovo davanti  30 e più ragazzi – alcune volte, anche di terza media – mi domando se riuscirò a coinvolgerli su un argomento come il velo femminile che ha risvolti d’attualità ma non è così semplice da seguire.

Il lavoro che presento, infatti, nasce da una ricerca che avevo fatto tre anni fa per un servizio giornalistico (e che ho costantemente aggiornato). Io stessa sono rimasta sorpresa dall’infinità di spunti storici, archeologici, culturali, religiosi, sociali che il velo offre.

Devo dire che in questi due anni non mi è mai capitata una scolaresca che non fosse interessata all’argomento. Anzi, sono stata piacevolmente sorpresa dall’attenzione degli studenti e dalla quantità di domande che ogni volta animano lo spazio dedicato al dibattito.

Con gioia, constato sempre che i ragazzi hanno meno chiusure mentali di certi adulti. Sono curiosi, vogliono capire, confrontarsi con l’altro che ormai vive in mezzo a noi, portando anche le sue tradizioni. Non hanno quella chiusura che nasce dalla non-conoscenza di chi è diverso da noi e dalla paura che suscita.

Tutto questo mi fa ben sperare in una società migliore. Se le previsioni Istat dicono che fra 50 anni circa la popolazione italiana sarà composta al 23% da stranieri, bisogna imparare a vivere in una società multiculturale, e subito.

Sono felice ogni volta, grazie al Pime, di poter gettare una piccolo seme per una migliore comprensione reciproca. Facendo capire che il velo delle donne fa parte del nostro background culturale mediterraneo, che il mondo musulmano l’ha mutuato da altri popoli, e che se non è integrale resta solo un capo d’abbigliamento, una scelta personale da non demonizzare.

E sono felice che molti professori – fra i quali, tante donne – scelgano per i loro studenti questo tema delicato. Perché attraverso il velo si spazia su argomenti quali i diritti delle donne, il concetto di democrazia, la libertà individuale. Temi fondamentali per l’educazione e la crescita dei futuri cittadini.

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