I miei preferiti dal Far East Film Festival 13 – AFTERSHOCK

Una scena di Aftershock di Feng Xiaogang

Non è piaciuto solo a me Aftershock di Feng Xiaogang: al Far East Film Festival 13 di Udine ha vinto il Gelso d’oro, assegnato dal pubblico. È un film commovente, realizzato con abilità da un regista che sa confezionare prodotti commerciali, che vanno a colpire il pubblico dritto al cuore.

Nel 1976, la città di Tangshan nella regione dello Hebei fu colpita da un terremoto, che uccise circa un quarto della popolazione. Il film si apre su questo drammatico evento, ricostruito attraverso le vicende di una giovane coppia con due gemelli, Fang Da e Fang Deng, rispettivamente un maschio e una femmina. Al momento del sisma, in una calda notte estiva, i genitori sono momentaneamente usciti di casa. Dopo la prima scossa il padre si precipita nell’abitazione per salvare i figli, ma le scosse riprendono e l’edificio crolla su di loro.

Per l’uomo non c’è più niente da fare all’arrivo dei soccorritori. Ma i due piccoli sono ancora sotto le macerie: una trave li schiaccia. Non è possibile salvarli entrambi e alla madre Yuan Ni viene chiesto di scegliere: solo uno dei due potrà sopravvivere. E’ un dilemma che nessun genitore vorrebbe mai vivere. In preda alla disperazione, la donna sceglie il figlio. Il corpo della bambina viene estratto, ma è apparentemente morta e viene lasciata vicino al cadavere del padre: non c’è neanche il tempo di seppellire i morti.

È questo il passaggio cruciale di tutta la storia. Fang Deng in realtà è viva, si risveglierà e non trovando più la madre e il fratellino verrà portata con i minori dispersi e poi data in adozione a una coppia di militari di Pechino, accorsi ad aiutare i terremotati. Per loro non sarà facile: la bambina serberà il trauma dell’abbandono, ricordando la scelta dellla madre, e si chiuderà per mesi in un cupo mutismo.

Ignara delle sorti della figlia, la madre si rimboccherà le maniche, per crescere da sola il ragazzino e assicurargli un futuro. È questa la parte più importante del film: la storia segue le sorti dei due ragazzi, il senso di colpa che perseguiterà la madre e l’affetto sincero dei due militari per Fang Deng, segnata dalla tragedia vissuta. Nel frattempo gli anni passano, la Cina cresce veloce. Il ragazzo fa fortuna e diventa un imprenditore benestante, mentre la sorella, rimasta incinta, tiene la bambina e sposa uno straniero con il quale va a vivere in Canada.

È a questo punto che i destini tornano a incrociarsi, quando ormai sembrava impossibile. Nel 2008 le immagini del terremoto del Sichuan scuotono Fang Deng, che decide di andare in Cina come volontaria. La donna deve riconciliarsi con il suo passato e superare l’esperienza catastrofica della sua infanzia. Lo stesso motivo sembra attrarre irresistibilmebnte anche Fang Da. I due gemelli, separati da 32 anni, si ritroveranno così fra le macerie. Da condurrà la sorella dalla madre: il percorso catartico si conclude, come prevedibile, con il perdono e la riconciliazione.

Un po’ melodramma – ma è inevitabile – Aftershock è un film di sentimenti, di drammi familiari, di scelte cruciali e di legami di sangue. Ma rappresenta anche il bisogno della Cina di oggi di riconciliarsi con il suo passato. Dove il  terremoto può essere letto anche come metafora delle atrocità subite dalla popolazione per motivi politici. Occorre perdonare, per poter guardare avanti, con serenità, al futuro. Come riesce a fare Fang Deng.

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