Festival Internazionale del Film di Roma: il giorno di Zhang Ziyi e di LOVE FOR LIFE (Zui Ai)

La locandina cinese del film Zui Ai di Gu Changwei.Oggi al Festival di Internazionale del Film di Roma ha visto in concorso il film cinese Love for Life (Zui Ai) del regista Gu Changwei. Sul red carpet, la protagonista Zhang Ziyi.

Il film ha il pregio di rompere il tabù del contagio da Hiv che ha colpito le campagne cinesi negli anni Novanta, collegato allo scandalo della vendita di sangue. Love for Life – che non ho visto, e quindi non posso essere più precisa – è una storia d’amore tra due giovani sieropositivi, De Yi (Aaron Kwok) e Qin Qin (Zhang Ziyi), moglie di suo cugino. Malgrado l’attrazione e il terribile destino che grava su di loro, i due non possono vivere la loro storia d’amore alla luce del sole, pena l’ostracismo dei compaesani… Riusciranno a dare una chance al loro desiderio di felicità?

Il film rievoca il romanzo di Yan Lianke, “Il sogno del villaggio dei Ding”, che per primo ha avuto il merito di squarciare il velo dell’omertà su un argomento così delicato. Al punto da essere tutt’ora censurato in Cina, come mi ha raccontato l’autore stesso nell’intervista esclusiva pubblicata dal quotidiano La Provincia (nel link, un estratto).

Anche nel romanzo c’è una storia d’amore clandestina fra due sieropositivi, condannata dal resto del villaggio, perché lei è sposata. Ma il racconto nel complesso è una chiara denuncia di quanto è avvenuto, della connivenza dei funzionari amministrativi attratti dai guadagni facili, della sete di denaro facile che ha contagiato i cinesi distruggendo anche il senso di comunità e l’etica personale.

Non so se questi elementi ci sono nel film. Ma considerata la censura che ha colpito l’opera di Yan Lianke e non il film di Gu Changwei sospetto che la risposta sia negativa. In ogni caso, trovo positivo anche questo spiraglio: i cinesi devono sapere cosa è successo nel loro Paese e perché. Il primo passo è incominciare a parlarne e porsi delle domande. Forse, col tempo, si arriverà anche alla pubblicazione del libro di Yan Lianke. Libro che da settembre è didspobile in italiano (pubblicato da Edizioni Nottetempo) e che merita assolutamente di essere letto. Al di là dell’argomento doloroso, è una storia ideata con intelligenza e scritta con la consueta bravura di Yan Lianke (che qui è meno graffiante e ironico, visto il tema). Leggere per credere: ottima anche la traduzione di Lucia Regola, che ho intervistato in questo blog.

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