MONTECATINI TERME, fascino d’altri tempi

Dici Montecatini Terme e ti viene in mente un lungo elenco di divi d’altri tempi: Clark Gable, Alberto Sordi, Audrey Hepburn, Mina, Grace Kelly… E prima di loro Richard Wagner, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Paul Cezanne. C’è un walk of fame a Montecatini Terme che tiene testa a Hollywood. E racconta di un’era in cui questa ville d’eau era frequentata dalla crème d’Europa e del jet set internazionale. Le Terme Tettuccio (nella foto) insieme agli alle Terme Excelsior testimoniano di un’epoca d’oro, dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Ottanta, quando il mito di Montecatini ha iniziato a perdere smalto.

Ci sono circa 50 sorgenti termali a Montecatini, ma solo quattro sono utilizzate. Sembra che fossero note già ai tempi dei Romani, ma la prima testimonianza è di Ugolino Caccini, un medico che scrive nel XIV secolo. Sembra che qui basta scavare e si trova subito acqua calda e salata. Fino al XVIII secolo, l’abitato di Montecatini sorgeva in collina, lontano dai miasmi malarici creati da una palude artificiale voluta dai Medici. La potente famiglia fiorentina, dopo aver saputo della presenza di acque salate, fece realizzare questo bacino per estrarre il sale. Non fu una grande idea: non faceva così caldo da far evaporare l’acqua , che rimase stagnante. Tentarono allora di allevarci dei pesci, ma anche questo fu un fallimento.

La zona restò per secoli disabitata, finché il granduca Leopoldo di Asburgo Lorena, forte delle sue conoscenze sulle altre stazioni termali europee, promosse lo sfruttamento terapeutico delle acque di Montecatini Terme. Nel primo hotel, fatto costruire nel 1782, Leopoldo volle anche un’ala dedicata al soggiorno dei non abbienti. La prima pietra dello stabilimento termale fu posata dall’architetto Gaspare Maria Paoletti nel 1779, che disegnò le Terme Leopoldine e riorganizzò l’assetto urbanistico del paese.

Il fascino di Montecatini Terme merita di essere riscoperto: per l’architettura, per la bellezza del borgo di Montecatini Alto, per il paesaggio toscano ovunque ricco di fascino, per l’ottima cucina. E poi, Montecatini Terme è facile da raggiungere in treno ed è stracomodo per andare alla scoperta di Lucca e di Pistoia. Quando ci sono stata, un anno fa, ho avuto il piacere di alloggiare presso Palazzo BelVedere (nella foto), che è stato una vera sorpresa. Grazie a un recupero ben fatto da un imprenditore di Montecatini Terme, Simone Galligani, questo hotel offre un piacevole abbinamento fra cucina golosa toscana e wellness. Quest’autunno è ricco di proposte. Se potessi partire, ssceglierei al volo il Concordia Retreat, solo per donne, con una proposta benessere curata dalla naturopata Milena Simeoni (23-26 novembre 2023) che unisce yoga, fiori di Bach, massaggi, camminate purificanti e altre attività olistiche.

Le camere sono all’insegna di un lusso rilassato, che punta a linee pulite ed essenziali, senza rinunciare a dettagli di altissima qualità. Come la lampada Pipistrello disegnata da Gae Aulenti (nella foto) che ho ritrovato in camera (di cui segnalo il letto super confortevole: non volevo alzarmi!).

Mi sono piaciute anche le sedie Scapolare dell’architetto Giovanni Michelucci: ci si può rivolgere alla reception di Palazzo BelVedere per riservare un tour esclusivo alla Fondazione Architetto Giovanni Michelucci, che ha progettato tra l’altro la stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Da amante delle piante quale sono, ho apprezzato la bellezza dei quadri che indicano il numero di camera, un dettaglio che non ho mai visto così curato e al contempo grazioso..

Non posto le solite foto delle camere: le trovate sul sito di Palazzo BelVedere. Come trovate tutte le informazioni sul Giardino Circolare e sull’area wellness. Ma ci tenevo a sottolineare che questo non è un hotel con Spa qualsiasi. Cito solo un esempio: qui vi può capitare, come è successo a me, di incontrare persone speciali come Lidia, un’appassionata esperta di erbe spontanee.

Lidia raccoglie le erbe nel suo terreno di circa due ettari rispettando antiche regole. Per esempio tenendo conto se la luna è crescente o calante. Rosa canina, melissa, achillea, ortica, foglie di ulivo… Sono i tesori di Lidia, che racconta di aver imparato a conoscere la natura sul campo e di star bene quando si trova in mezzo alle sue erbe spontanee. È un piacere ascoltarla, e la sua presenza al Palazzo BelVedere, dove tutto è così attento al benessere, è assolutamente perfetta.

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