L’INDIA si conta!

I media indiani hanno dato la notizia un paio di giorni fa: è ufficialmente partito il censimento indiano del 2011, con l’obiettivo di contare gli abitanti del Paese più popoloso d’Asia dopo la Cina.

Saranno 2 milioni e 500 mila i funzionari coinvolti, che gireranno le case di tutto il Paese diviso in 35 Stati con formulari in 16 lingue per raccogliere non solo i dati anagrafici personali, ma anche indicazioni relative a istruzione,  lavoro, religione, uso delle nuove tecnologie e condizioni abitative  (incluso l’allacciamento all’acqua potabile e i bagni). Dall’elenco dei dati, la casta è esclusa. L’obiettivo è avere un quadro dettagliato della popolazione, attualmente stimata di 1 miliardo e 200 milioni. Ovviamente l’operazione di raccolta dati durerà mesi ed è strutturata in diverse fasi. Si prevedono 1 o 2 anni di lavoro per l’elaborazione. Come ricorda il sito www.thaindian.com, per il censimento precedente nel 2001 ci sono voluti 5 anni per avere i dati elaborati! Grazie all’informatizzazione in corso, l’operazione avrà benefici notevoli per i cittadini.

In merito a questo che è il 15esimo censimento nazionale dal 1872, il ministro dell’interno Palaniappan Chidambaram ha dichiarato: “An exercise of this kind has not been attempted anywhere else in the world. This exercise must succeed and will succeed. We will leave no stone unturned to visit every village, every habitation in the country.” (riportato da www.thehindu.com)

Per saperne di più su questa gigantesca operazione, c’è il sito ufficiale con le faq: http://censusindia.gov.in/2011-Common/FAQ-Public.html

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