10 aprile: una giornata per ricordare il RUANDA

Sono trascorsi 16 anni dal genocidio che vide come  vittime in Ruanda soprattutto le persone di etnia tutsi  ma anche gli hutu moderati che si opposero. Dal 6 aprile al luglio del 1994 vennero sterminate circa 1 milione di persone. E il mondo rimase a guardare,  bollando il massacro come un “conflitto tribale”.

Sedici anni dopo, il Ruanda è un Paese pacifico e la popolazione è impegnata nella riconciliazione nazionale. Ma i ruandesi e il mondo hanno il dovere di ricordare: solo la memoria e la comprensione degli errori commessi possono evitare il male accada di nuovo.

C’è un proverbio portoghese, diffuso anche in Sudamerica, che dice: l’uomo è l’unico animale che inciampa due volte nella stessa pietra. Facciamo fatica a imparare dai nostri errori. Ecco perché la memoria del passato deve sempre essere presente.

Domani, 10 aprile, è la Giornata della memoria per il genocidio dei tutsi in Ruanda. L’associazione Bene Rwanda organizza a Roma una manifestazione pubblica: tutti i dettagli su www.benerwanda.org

Anche nei momenti peggiori, c’è sempre chi ha il coraggio di fare del bene, rischiando magari la propria pelle. L’associazione Bene Rwanda ha candidato tre persone straordinarie al Nobel per la Pace 2010. Sono Yolande Mukagasana, Zura Karuhimbi e l’italiano Pierantonio Costa. All’epoca non erano persone di particolare potere, ma gente normale. Persone che, di fronte all’emergenza, hanno scelto di mettere il proprio coraggio e la propria energia al servizio degli altri. Perché al male occorre rispondere con il bene.

Andate a leggere cosa sono riusciti a fare:
http://nobelrwanda.blogspot.com/

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