AFFETTI & DISPETTI: drammi psicologici di una governante
In questo periodo estivo da sempre avaro di buone pellicole, può succedere che un distributore tiri fuori dal cassetto qualche buon prodotto di nicchia, comunque destinato a un pubblico selezionato di cinefili anche se fosse uscito nel pieno della stagione migliore. E’ il caso di Affetti e Dispetti (“La Nana”) di Sebastian Silva, presentato al Sundance 2009, dove ha vinto due premi (Miglior Film Straniero e Migliore Attrice), e poi a Torino 2009, dove Catalina Saavedra, la protagonista, è stata nuovamente premiata. Al cinema da venerdì 25 giugno.
La storia: La 41enne Raquel lavora come cameriera e governante presso la famiglia Valdés da quando aveva 18 anni. Reclusa volontaria fra le mura domestiche, è priva di una vita propria: i suoi sentimenti, le sue proiezioni affettive sono tutte dirette verso i quattro figli della coppia. Crescendo, i ragazzi si affrancano dal legame con la governante. Raquel somatizza con emicranie, e Pilar, la padrona, decide di affiancarle un’altra cameriera. Raquel è gelosa del suo regno e solo Lucy riuscirà a far breccia nel suo atteggiamento intransigente di chiusura…
Perché vederlo?
1. Per l’ottima interpretazione di Catalina Saavedra. La sua aria perennemente imbronciata, i suoi dispetti, persino i suoi silenzi corrucciati danno corpo e anima al personaggio di Raquel.
2. Perché dimostra come con una buona idea di sceneggiatura si può costruire un film semplice ma efficace, quasi interamente girato in una bella casa con giardino e piscina (che potrebbe essere ovunque in America Latina, il regista dà riferimenti). La curiosità: la villa è la casa di famiglia del regista.
3. Per l’analisi psicologica dei personaggi e soprattutto di Raquel. Cosa si prova a vivere perennemente in funzione degli altri, al servizio di un gruppo del quale non si fa, né si farà mai parte? Il dramma di Raquel è tutto qui, nel suo spirito di sacrificio ormai obsoleto e nell’incapacità di porre un confine fra lavoro e vita propria. Un dilemma che colpisce soprattutto le donne, quando sono dedite a un’attività di servizio alla persona, che può diventate totalizzante. Lucy mostrerà a Raquel che esiste un’altra via, per continuare a essere una professionista di qualità senza rinunciare a se stessi.