AZAZEL: il monaco Ipa fra fede e tentazioni
L’Egitto è un laboratorio narrativo: nel mondo arabo primeggia nella produzione di film e serial televisivi ed è terra di scrittori. Dopo il grande successo internazionale di ‘Ala Al Aswani con il suo Palazzo Yacoubian e con i successivi romanzi, l’ultimo autore pubblicato anche in Italia è Youssef Ziedan con Azazel (Azazil), edito da Neri Pozza.
Sorprende e cattura per due motivi:
1. Difficilmente gli accademici sanno essere anche accattivanti romanzieri. Ma Ziedan ci riesce. L’autore, Youssef Ziedane, direttore del Centro dei manoscritti e del Museo affiliato alla Biblioteca d’Alessandria, è professore universitario di filosofia islamica e sufismo. Come Umberto Eco con Il Nome della Rosa, Ziedan riesce a costruire una storia ricca di conflitti interiori, amore, colpi di scena, omicidi.
2. E ci riesce raccontando la vita immaginaria di un monaco, Ipa, vissuto nel V secolo dopo Cristo viaggiando in buona parte di quella che era l’area cosmopolita del sud del Mediterraneo: l’Egitto, Alessandria, Gerusalemme, Antiochia. Sullo sfondo, un tema ostico da affrontare in un romanzo: i conflitti fra cristiani nei primi secoli. Un capitolo della Storia antica poco noto: troppo dottrinale per essere affrontato da un pubblico non esperto in un saggio, ma perfetto se affrontato, come fa Ziedan, in un contesto narrativo dove non è il tema prevalente, ma uno degli elementi con cui si scontra il protagonista e che reggono la trama.
Con questo romanzo Youssef Ziedan ha vinto l’International Prize for Arabic Fiction nel 2009. Come riporta Jeune Afrique, Azazel in Egitto ha venduto 40.000 copie in poche settimane.
E Azazel? È il diavolo tentatore, che alberga nel cuore di Ipa e di tutti gli esseri umani. E che solletica l’orgoglio del monaco a scrivere la sua storia con queste parole: ” Scrivi, Ipa, chi scrive non muore mai”.