Dal Fast East Film Festival 14: SUKIYAKI

Sukiyaki (Gokudo Meshi) di Maeda Tetsu è probabilmente uno dei migliori film presentati nell’ambito del Far East Film Festival 14 di Udine. Tratto da un manga di Tsuchiyama Shigeru, racconta le vicende di cinque denetenuti nella cella 204 di un carcere giapponese, che inventano un’originale gara.

Ossessionati dal cibo, che è l’unico piacere rimasto dietro le sbarre, i cinque carcerati attendono con voluttà il pasto più gustoso dell’anno, quello di Capodanno, dove sono serviti speciali manicaretti. Nell’attesa si sfidano a descrivere in un racconto il piatto più speciale che hanno mangiato nella loro vita, con una dovizia di particolari che deve scatenare l’acquolina in bocca agli altri, tanto da farli deglutire con voluttà… Vince chi ottiene il numero più alto di deglutizioni e ottiene il diritto di scegliere una pietanza nel menu di Capodanno da ciascuno degli altri.

Intriso di comicità demenziale, il film in realtà mischia con intelligenza generi diversi, dal racconto drammatico alla commedia. Il cibo fa da filo conduttore della memoria, in tutte le possibili sfaccettature. Si intreccia con l’amore di coppia, il desiderio sessuale, l’amore per i genitori, l’istinto di sopravvivenza…

Ed è una finestra sulla vita dei protagonisti. Il flashback, infatti, si alterna con maestria alle vicende del presente fra le sbarre, non meno interessanti e utili a delineare il carattere dei personaggi.

Ecco, quella di Sukiyaki è una sceneggiatura originale e intelligente. Quello che manca a tanti film, italiani e non solo. Realizzato – come si può immaginare dalle location – quasi interamente in studio, e senza budget stellari. Complimenti, Maeda san.

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