Due mostre a Taiwan per l’artista STEFANO MISESTI


Illustratore, fumettista, artista: Stefano Misesti ha un talento poliedrico, che cela abilmente dietro a uno stile all’insegna della sobrietà e un umorismo sotterraneo e surrealmente graffiante.
Con Taiwan ha un legame speciale: da qualche anno, vive fra l’Italia e l’isola cinese, dove il suo lavoro è molto apprezzato. In questo periodo, i suoi quadri sono esposti in due mostre contemporanee.
La prima, intitolata Enjoy,  è una collettiva internazionale a Taichung, aperta fino a fine luglio (nella foto sopra, Misesti nella galleria di Taichung). La seconda mostra, a Tainan, intitolata The Storyteller, è una collettiva che riunisce artisti cinesi e italiani. Rimarrà aperta fino al 17 luglio, poi dall’8 agosto si trasferirà a Taipei, dove sarà visitabile fino al 29 agosto.
Oltre che amica, sono una fan di vecchia data di Stefano e del suo lavoro.
A lui ho rivolto tre domande, su questa recente esperienza.

1- Sei uno dei pochi giovani artisti italiani a esporre le proprie opere a Taiwan, dove hai tenuto anche delle conferenze. Che interesse riscontri da parte del pubblico taiwanese?
A Taiwan sono molto attenti agli artisti che provengono dall’estero, soprattutto hanno un occhio di riguardo per quelli europei. Il vecchio continente è visto come una fucina di ottimi designer, pittori, illustratori, filmaker, ecc. Solitamente nelle gallerie d’arte taiwanesi e nelle fiere di settore c’è una presenza massiccia di opere giapponesi, cinesi, cantonesi (Hong Kong) e della Corea del Sud. Così quando arrivano artisti che provengono da luoghi lontani è inevitabile un interesse per persone di una cultura totalmente differente dalla loro. Questo lo noto nelle conferenze che faccio dove molte domande riguardano anche l’ambiente artistico italiano ed europeo. Diciamo che c’è la stessa curiosità che c’è da noi quando si parla di Giappone o di estremo oriente in generale.

2- Oltre che illustratore e artista, sei anche fumettista. Com’è il mondo del fumetto a Taiwan?
A Taiwan si leggono prevalentemente manga, è molto forte l’influenza giapponese. Nelle librerie si trovano però fumetti importati dagli USA, soprattutto quelli della Marvel (Spiderman) e DC Comics (Superman). Si trovano anche fumetti francesi per il fatto che ci sono diverse FNAC a Taipei.
Oltre a questi fumetti classici noto che alla gente piace leggere dei tipi di libri che sono un po’ ibridi. Mi spiego. Ci sono libri che mischiano la scrittura al disegno e alla fotografia. Libri che raccontano esperienze personali, soprattutto viaggi, con delle pagine di solo testo, con altre pagine ricche di foto piene di annotazioni scritte a mano, con ulteriori pagine a fumetti e disegni. Anche a me piacciono molto queste pubblicazioni, però sono penalizzato dalla lingua. Mi accontento solo di vedere le figure.
Quando ho iniziato a collaborare con alcune pubblicazioni taiwanesi ero preoccupato del fatto che l’umorismo presente nei miei fumetti non fosse capito perchè molto lontano dalla cultura locale. Magari i codici di lettura-scrittura erano diversi. I miei fumetti sono molto surreali e ricchi di situazioni non-sense. A volte uso anche giochi di parole difficilmente traducibili. Invece, anche grazie all’ottimo lavoro di traduzione in cinese da parte di mia moglie, ai taiwanesi piacciono le mie storie. Durante le conferenze che faccio a Taipei il pubblico ride divertito alle immagini dei miei fumetti che proietto sullo schermo. Mi ricordo che il mio primo fumetto scritto a Taiwan era senza testo, muto, proprio per evitare qualsiasi problema di traduzione.

3- Attualmente risiedi nel corso dell’anno tra Como, la tua città d’origine, e Taiwan, la terra d’origine di tua moglie che è diventata un po’ una seconda patria per te. Questa scelta “nomade” è stimolante per il tuo lavoro?
Io penso che sia moooolto stimolante, perchè  dall’incontro tra due culture completamente diverse nasce un arricchimento dal punto di vista personale e artistico. Il mio stile di disegno è cambiato in questi ultimi 5 anni. Ora si è un po’ “orientalizzato” senza però perdere le carattische dell’origine. Questa contaminazione è molto interessante. Inoltre vivendo buona parte dell’anno in estremo oriente è facile leggere riviste d’arte, design, illustrazione pubblicate in Giappone, Corea del Sud e Hong Kong e trovare nuove idee per le proprie opere. A Taipei ho anche l’occasione di parlare con amici artisti taiwanesi e giapponesi e questo aiuta condividere le esperienze e vedere le cose da diversi punti di vista.

La curiosità:
Stefano Misesti è talmente di casa a Taiwan che ha anche un nome cinese,  朱米傑 (CHU MI-JIE )

Per saperne di più:
Mostra di Taichung: galleria www.a7958.com (espone 7 quadri)
Mostra di Tainan: presso The Taiwan New Arts Union (espone 3 quadri)
Mostra a Taipei: galleria Aurum Glory Art Space
Nella foto sotto: i quadri di Stefano Misesti nella collettiva The Storyteller, a Tainan

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