Il mondo dei ventenni giapponesi secondo NANAE AOYAMA
La prima è stata Banana Yoshimoto. Poi, ne sono seguiti altri, molti dei quali mai tradotti in italiano. Sono numerosi gli scrittori nipponici emergenti che raccontano con lievità il mondo degli adolescenti del Sol Levante. Un’esistenza che pare vissuta scivolando sulla superficie delle cose, sull’involucro dei sentimenti, senza mai entrare nel dramma, quasi in un’incapacità di lasciarsi trasportare da una passione profonda. E anche l’amore, quando c’è, è un’ineffabile attrazione fatta di poche parole, senza struggimento emotivo o quanto meno è uno stato di perenne incapacità di esteriorizzare i sentimenti.
Non mi stupisce. E‘ la visione moderna della tradizionale psicologia giapponese dell’inesprimibilità, dell’ineffabilità del sentimento, che lascia l’individuo in una sua più o meno serena solitudine interiore. Il contatto con l’altro può essere fisico, verbale, sessuale, ma viaggia sempre in un superficie. Come un haiku, esteticamente perfetto, ma spesso incapace di far vibrare le corde del cuore (soprattutto occidentale).
Il romanzo “Un bel giorno per rimanere da sola” di Aoyama Nanae – edito da Salani, casa editrice attenta alla nuova narrativa giapponese – rientra in questo solco. Che evidentemente al pubblico nipponico e ai critici piace: la 25enne Aoyama ha vinto il premio Akutagawa e il libro è stato un successo sul mercato.
La storia è semplice: una ventenne, Chizu, si trasferisce a Tokyo per cercare un lavoro e va a vivere presso una conoscente della madre, l’anziana Ginko. A Tokyo Chizu vive storie d’amore e cambia più volte lavoro. Eppure, i suoi rapporti sociali sono effimeri. Resta un punto fermo nella sua vita la presenza di Ginko: fra la ragazza e l’anziana si instaura una relazione amicale, che dura fino a quando la ragazza deciderà di vivere per conto suo. A modo suo, Chizu effettua un percorso di crescita, imparando ad apprezzare le qualità di Ginko e la sua esperienza di vita.
La trama si presterebbe a sviluppare delle dinamiche relazionali interessanti. Invece Ginko e Chizu, pur vivendo sotto lo stesso tetto, non oltrepassano quei limiti che la socializzazione in chiave giapponese impone. In quest’ottica, il romanzo di Aoyama, che è anche ben scritto, è uno spaccato interessante sulla mentalità giapponese e sulle relazioni umane al giorno d’oggi. Pur apprezzandolo, lascia un inquietante senso di solitudine.
Il libro: Un bel giorno per rimanere da sola, di Nanae Aoyama. Salani, € 13