MALALA YOUSAFZAI, adolescente pakistana coraggiosa
Se n’è parlato poco nei giorni scorsi in Italia, di questa 13enne pakistana che si chiama Malala Yousafzai. Guardate la foto: qualcuno dirà che la ragazzina ha un’aria un po’ secchiona ma come donna mi sento orgogliosa di lei.
Malala, prima pakistana in assoluto, è stata candidata all’International Children’s Peace Prize. Purtroppo non l’ha vinto, ma le autorità pakistane hanno voluto riconoscerle ugualmente il premio nazionale per la pace pakistano.
Per il suo coraggio. Malala vive nello Swat, una regione del Pakistan che fu buddhista prima di essere islamizzata. Culla di artisti meravigliosi che ci hanno regalato la statuaria buddhista del Gandhara. E terra d’origine del grande guru Padmasambhava, veneratissimo in Bhutan e in Tibet.
Qualche anno fa, lo Swat è finito nelle mani dei talebani, che hanno applicato anche qui la loro consueta politica misogina. Scuole femminili chiuse e distrutte, bambine lasciate a casa: tanto, per il loro ruolo di “fattrici” di esseri umani, lo studio – coranico o meno – non serve.
A Malala Yousafzai piaceva studiare. E la decisione dei talebani le è sembrata profondamente ingiusta. Sfidando la loro autorità, ha iniziato a scrivere un diario online (con un nickname) raccontando la sua frustrazione e invocando il diritto delle bambine a ricevere un’istruzione.
In un’intervisata alla Cnn, Malala ha raccontato di aver sempre continuato a leggere a casa di nascosto, sperando di non essere beccata dagli studenti islamici (ironia della sorte, i talebani – talib= studente in arabo – erano ferrei contro lo studio femminile) che facevano irruzione a sorpresa nelle case.
Brava, Malala. Chissà che nelle tue vene non scorra il sangue di qualche coraggioso soldato di Alessandro Magno, che passò proprio dalle tue parti con il suo esercito, con l’illusione di conquistare il mondo. Di sicuro, tu potrai conquistare il tuo Paese. Perché il Pakistan di oggi, con tutte le sue contraddizioni, non manca di donne leader. E la piccola Malala Yousafzai ha dichiarato che sogna di fare politica. Naturalmente, quando avrà finito di leggere i suoi amati libri.