NON E’ ANCORA DOMANI: una piccola storia di umana solidarietà
Venerdì prossimo, 14 maggio, uscirà nelle sale Non è ancora domani – La Pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel, premiato lo scorso anno a Cannes come migliore film europeo nella Quinzaine des Réalisateurs, e vincitore di vari premi in altri festival. Si sa che non sempre i gusti del pubblico coincidono con quelli dei critici delle giurie… Ma in questo caso la scelta è caduta felicemente su una piccola produzione interessante.
La trama: Patrizia detta Patti è una donna di mezza età che vive con il compagno Walter alla periferia di Roma, in una baraccopoli di roulotte, camper e container in cui risiedono artisti circensi. Una mattina la donna esce per cercare Ercole, il suo cane, e ai giardinetti trova una bambina abbandonata, che dice di chiamarsi Aia (Asia). Patti la porta a casa e con Walter meditano su cosa fare: comparirà la mamma? meglio avvisare la polizia? L’arrivo di Asia stravolge la loro routine…
Perché vederlo?
1- La bambina: la piccola Asia Crippa, che aveva due anni all’epoca delle riprese, è straordinaria.
2- È una storia semplice, di solidarietà e di altruismo, valori che a volte abbondano di più fra ha già poco dalla vita, ma non esita a dividerlo con qualcun altro. Non è raccontata in modo patetico, né con buonismo hollywoodiano. Anzi, la narrazione è così secca da rasentare a volte uno stile documentaristico.
3- Per la spontaneità di Patrizia Gerardi e Walter Saabel, che sono realmente due artisti, e nel film recitano se stessi. Patrizia con la sua chioma rossa esagerata suscita un’immediata empatia.
Dice la regista Tizza Covi, riguardo alle riprese con Asia:
“Il nostro stile di lavorare non ha niente a che fare con le riprese di un classico film di finzione, perché siamo solo in due: Rainer si occupa della fotografia, io del suono e del ciak. Non siamo per niente spaventosi per una bambina (…). Dopo un po’ non ha più fatto caso alla presenza della cinepresa. Il nostro stile di lavoro è l’ideale per lavorare con dei bambini”.
