Rododendri e ginestre sul MONTE LEGNONCINO
Con i suoi 1714 metri, il monte Legnoncino è una vetta accessibile a chiunque. La fatica di una leggera salita – solo 274 metri di dislivello – è ripagata da scorci panoramici spettacolari. Si domina l’alto lago di Como, il Pian di Spagna e il punto in cui le acque del fiume Adda si riversano nel Lario. Nella foto, è la macchia più chiara che vedete al centro.
Dalla cima, guardando in direzione sud-ovest, a sinistra c’è la punta di Bellagio, poi la punta di Lavedo e dietro l’isola Comacina.
Certo, la vista spettacolare è il piatto forte di questa passeggiata… Basta un’ora di marcia per assaporare questo piacere. Tuttavia, come ogni viaggiatore sa, l’essenza del viaggio è nel percorso, in ogni passo lento e ritmico, senza pensare a cosa ci sarà in cima. La vetta arriverà, comunque. Intanto lo sguardo vaga nella natura e coglie dettagli. Se scegliete di fare l’ascesa al Legnoncino nel mese di giugno, come ho fatto io, troverete ad attendervi una sorpresa. Cespugli di rododendri selvatici, che a tratti tappezzano interi crinali, rallegrano con i loro fiori lilla il cuore del camminatore, trasmettono allegria e stupore.
I rododendri selvatici non sono l’unica sorpresa. Lungo il sentiero, un tripudio di giallo dato dai cespugli di ginestra in fiore. A proposito, ma le ginestre non erano tipicamente mediterranee? Deve essere l’effetto del cambiamento climatico. Confesso che è la prima volta che trovo così in alto, fino a 1600 metri…
In vetta, godetevi anche la superba vista sul monte Legnone (qui fotografato dalla chiesetta di San Sfirio) e mettetevi in ascolto… Nel silenzio, forse riuscirete a udire i campanacci delle mucche che pascolano sui pendii di questa che è la montagna più alta della provincia di Lecco (m.2609).