1912-2012: 100 anni di MACEDONIA libera

Domani, 26 ottobre 2012, la città di Salonicco festeggia i 100 anni dalla cacciata dei Turchi e l’integrazione della Macedonia con il resto della Grecia, che aveva iniziato la lotta per l’indipendenza nel 1821.

Come si vede nella stampa sopra riprodotta, la bandiera turca viene ammainata dopo quasi 500 anni: i Turchi avevano preso possesso della città di Cirillo e Metodio, gli evangelizzatori dell’Oriente slavo, nel 1430.

La liberazione della città macedone è immediatamente successiva alla vittoria dell’esercito greco nella battaglia di Giannitsa del 20 ottobre 1912. I Turchi erano stati sconfitti sul terreno di una delle loro città importanti: Giannitsa, in turco Yenidje o Yenice i Vardar (il fiume Axiòs), era stata fondata nel 1372 da Gazi Evrenos Bey. I discendenti di questo notabile turco ebbero per secoli qui la loro roccaforte e furono gli esattori fiscali dell’Impero nella regione.

Conosco bene Giannitsa, per motivi personali. Antiche fotografie raccontano di un passato ricco di splendide moschee, che furono distrutte dopo il passaggio alla Grecia. Il perché non è difficile da immaginare: andava eliminato ogni segno che ricordasse gli odiosi dominatori e sfruttatori. Eliminati i Turchi, a infastidire i Greci rimasero le zanzare, almeno finché, un decennio dopo, non fu prosciugato il lago limitrofo, creando una pianura che tutt’ora è una delle aree agricole più fertili e ricche del nord della Grecia.

A posteriori, peccato. Cent’anni dopo, Giannitsa non ha vestigia del passato (a parte qualche chiesa, neanche così antica).  Quanto alla composizione etnica, gli abitanti turchi furono sostituiti dopo il 1922 con i rifugiati greci provenienti da varie aree della Turchia e della Bulgaria, che affiancarono gli abitanti autoctoni.

Da Giannitsa, l’esercito greco vittorioso avrà incalzato i Turchi in direzione di Pella  – la città natale di Alessandro Magno, e ciò ha grande valore simbolico per la rivalsa ellenica. Poi avrà attraversato il fiume Vardar, il riconquistato Axiòs che nei miei ricordi da bambina, negli anni Settanta, aveva un’unica corsia per essere attraversato da e per Salonicco, quindi si formavano code interminabili di auto sotto il sole estivo rovente (e il profumo del sesamo dei koulouria, venduti da poveracci che stavano l’intera giornata sotto il sole, con un espositore di vetro pieno di ciambelle al sesamo appeso al collo… ).

E poi, verso Salonicco, verso il Lefkos Pyrgos, la Torre Bianca simbolo della città che fu una prigione durante la dominazione turca… con il principe Costantino in testa ai militari. Il re Giorgio – in  realtà tale Wilhelm di Schleswig-Holstein, un danese assegnato dal consorzio delle teste coronate europee alla Grecia come sovrano – arrivò tre giorni dopo, a cose fatte.

La notizia della vittoria fu data con grande rilievo dal quotidiano locale più importante di Salonicco, Makedonia, che sabato 27 ottobre ristamperà per i suoi lettori propro questa pagina del giornale, qui di lato,  pubblicato il 28 ottobre 1912.

Una nota curiosa, che leggevo qualche giorno fa sul sito di un quotidiano greco. Salonicco ha dato i natali a Mustafà Kemal nel 1881 e c’è un autentico boom del turismo turco, per visitare la sua casa-museo… Una deliziosa costruzione antica, circondata da moderni e anonimi condomini della Salonicco di oggi.

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