BHUTAN: le auto possono diventare una minaccia ecologica?
L’associazione Amici del Bhutan segnala un interessante articolo, pubblicato online su Bhutan Today oggi . Il piccolo regno buddhista himalayano è l’unico fra i 194 membri delle Nazioni Unite a poter vantare un saldo “negativo” in tema di gas serra. In parole povere, il Bhutan assorbe più gas serra altrui di quanti ne emette. Il commentatore, però, non canta vittoria e mette in guardia: la crescita economica del Paese procede e anche il numero di macchine in circolazione, che crescono al ritmo di 17% all’anno. Per un totale attuale di 45.000 auto, di cui 25.000 nella capitale Thimphu.
Quando ho visitato la capitale bhutanese, la gente del posto si lamentava del traffico e del caos… Per chi viene da una città inquinata come Milano, Thimphu è un autentico paradiso. Una città senza semafori, con un unico incrocio importante e una qualità dell’aria eccezionale.
D’altronde, l’intero Bhutan, con poco meno di 700 mila abitanti, ha solo 45.000 auto. La provincia di Como -tanto per fare una comparazione – con meno di 600.000 abitanti (100 mila in meno! ) ha oltre 470.000 auto (dato Aci alla fine del 2008). In Bhutan, dunque, c’è un’auto ogni 15 abitanti circa; in provincia di Como poco meno di un’auto per abitante.
I bhutanesi hanno ragione. Meglio preoccuparsi prima che il danno sia fatto, se l’obiettivo è conservare la purezza dell’aria e dell’ambiente che questo piccolo Paese ai piedi delle vette himalayane può vantare. D’altronde, basta varcare il confine bhutanese per toccare con mano cosa può provocare la scarsa attenzione all’ambiente. E continuo a tifare per il Bhutan e anche per i suoi divieti di accesso in determinate aree ai turisti, in nome della tutela dell’ambiente.