THE GARDEN OF WONDERS: viaggio fra i profumi

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La location di The Garden of Wonders (inaugurato oggi, fra gli eventi Fuori Salone 2015) di Be Open – fondazione internazionale che promuove la creatività e il design – è semplicemente perfetta.

Quale luogo migliore a Milano dell’Orto botanico di Brera, con le fragranze primaverili delle sue piante, esaltate dal primo caldo della stagione, per mettere in scena un progetto dedicato al magico mondo del profumo? Il padiglione più grande (nella foto) è dedicato alla storia dei profumi e alla loro classificazione indaga la presenza del profumo nella storia dell’uomo e le ragioni del fascino senza tempo di questo prodotto. La curatrice Elena Vosnaki, storica del profumo, ha individuato un percorso in dodici sezioni, dall’epoca dei Faraoni ai giorni nostri, in cui si raccontano aneddoti, personaggi e scoperte che hanno segnato e arricchito la storia del profumo. Dall’Antico Egitto la narrazione passa, attraverso le moschee dell’Islam, al Rinascimento e al Seicento, secolo della peste, per arrivare agli orientalismi che incantarono l’Europa nell’Ottocento e alla signora della moda Coco Chanel nel Novecento. Il percorso si chiude con l’essenza più ambita ai giorni nostri, l’oud (o Agarwood) che le case profumiere si contendono a cifre esorbitanti.

Ho visitato il padiglione oggi e ho atteso in fila il mio turno per essere ammessa a una straordinaria esperienza olfattiva. Oltre alla lettura dei pannelli storici, il percorso include dodici profumi da annusare, ideati dall’olfactory curator Gérald Ghislain, più otto essenze disposte su un tavolo al termine che identificano le otto grandi famiglie di fragranze. Insomma, un viaggio sensoriale che seduce il naso e la mente, o meglio, l’anima. Perché il profumo è capace di parlare direttamente al cuore e di evocare emozioni.

Otto designer internazionali sono stati coinvolti nell’operazione di rebranding di otto profumi antichi e perduti (Biette, Waldes et Spol, Bertelli, Lundborg, Felix Boissard, Bertif, Koehler, Guyla): il risultato è visibile in otto padiglioni disseminati all’interno dell’Orto botanico. Un ultimo padiglione, intitolato a A vision in a box, racchiude il lavoro di dieci designer che hanno tentato di ideare il flacone di profumo del futuro.

Il valore aggiunto di questa interessante mostra evento risiede anche nell’averci regalato l’opportunità – fino al 24 maggio prossimo – di abbinare design e cultura allo spettacolo della primavera all’Orto botanico, che è sempre un piacere per gli occhi e per il cuore. Grazie alla fondatrice di Be Open, Yelena Baturina.

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Il glicine che si arrampica sull’edificio dell’Osservatorio astronomico di Brera è già fiorito.

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