AGORA: la storia di Ipazia al cinema

Dopo il Toronto Film Festival 2009 e Cannes 2009, dopo lunga attesa esce anche in Italia il 23 aprile prossimo il film AGORA di Alejandro Amenábar.

La storia: Alessandria d’Egitto. Nel IV secolo d.C., la scienziata e astronoma pagana Ipazia è l’unica donna a insegnare e a svolgere ricerca. Di lei sono innamorati Oreste, il prefetto della città, e il suo giovane schiavo Davo. Ma Ipazia è devota anima e corpo ai suoi studi. Quando il cristianesimo diventa la religione ufficiale dell’impero, i Parabolani (non è un’invenzione, sono esistiti veramente!) aizzati dal vescovo Cirillo prendono di mira la scienziata…

Perché vederlo?
1. Perché Rachel Weisz è una splendida e convincente Ipazia.
2. Perché è un film critico contro ogni fondamentalismo e fanatismo. Aiuta a riflettere, in questo momento storico in cui fondamentalismi di vario genere ci circondano. C’è sempre da diffidare di chi grida “Dio è con noi” e usa la violenza. Qualunque sia il suo Dio.
3. Perché consente un viaggio nel tempo alla scoperta di quelle che erano le conoscenze astronomiche del periodo. E’ affascinante immaginare che Ipazia avesse già previsto quel che ipotizzò secoli dopo Galileo.

Il libro: se l’argomento vi affascina, per approfondire c’è “Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo” di Adriano Petta e Antonino Colavita, edito da La Lepre Edizioni (€ 22). Con un’introduzione di Margherita Hack.

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