I miei preferiti dal Far East Film Festival 12 – KAZURA (La Parrucca)
Si può fare una commedia divertente ironizzando sul timore degli uomini di rimanere calvi? Il regista giapponese Tsukamoto Renpei ci è riuscito alla grande. Senza tirare per le lunghe, in 94 minuti con Kazura riesce a raccontare una storia godibilissima.
La trama: l’architetto Moriyama è un 35enne anonimo, schivo e timido con le donne. La sua situazione è peggiorata da un’incipiente calvizie, frutto di un’eredità genetica che colpisce tutti i maschi della sua famiglia. Costretto a trasferirsi a Tokyo per lavoro, vorrebbe nascondere ai nuovi colleghi il problema che lo assilla. Si imbatte in un annuncio pubblicitario di parrucche e diventa cliente di un bizzarro personaggio, Owada. Grazie alla parrucca che acquista, diventa più fiducioso in se stesso e corteggia la giovane collega Ryoko. Ma nel contempo inizia a vivere nel terrore di essere scoperto…
La comicità su cui fa leva Kazura è universale, puntando su un disagio che colpisce persone a qualsiasi latitudine… E lo fa in maniera discreta, giocando sulla goffaggine del protagonista e su Owada, il parrucchiere-parruccaio surreale che è anche guru, psicanalista e come i supereroi riesce a materializzarsi misteriosamente sul posto quando un suo cliente è nei guai. Perché un film del genere non può arrivare anche nelle nostre sale?
La scena memorabile: quando Ryoko va nella casa di famiglia di Moriyama, quest’ultimo costringe il padre e i fratelli a indossare una parrucca e la sorella dipinge i capelli sulle foto degli antenati esposte sull’altare di famiglia!