I miei preferiti dal Far East Film Festival 12 – ZERO FOCUS

Ho scoperto Matsumoto Seicho con il romanzo Tokyo Express: con milioni di copie vendute, l’autore (morto nel 1992) è uno dei giallisti più celebri in Giappone, capace di creare atmosfere torbide e misteriose. Come in Zero Focus, al quale il regista Inudo Isshin si è ispirato per questo film omonimo, che è un remake e una piacevole sorpresa, per ritmo e suspense.

La trama: la giovane e inesperta Teiko (Hirosue Ryoko, che ha proprio l’aria della brava ragazza – era perfetta anche in Departures nel ruolo della moglie del protagonista) sposa Kenichi, un trentenne dal passato misterioso. Al momento lavora presso una società pubblicitaria a Tokyo, ma per lungo tempo ha svolto il suo incarico a Kanazawa, dove si reca pochi giorni dopo il matrimonio per questioni di lavoro. L’uomo scompare, e la povera Teiko è costretta a indagare recandosi sul posto. A Kanazawa conosce Sachiko e Hisako, due donne che hanno dei legami con il misterioso passato del marito, e non sono quello che sembrano…

Atmosfere noir da anni Cinquanta che catturano e trascinano lo spettatore, che finisce per simpatizzare con la sprovveduta ma tenace Teiko, forte malgrado la sua appartente fragilità. Lo scandalo che si nasconde dietro alle protagoniste e che porta all’omicidio si svela appena, ma lascia intuire come sia stato a volte traumatizzante il dopoguerra per la società giapponese.

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