L’incredibile invasione dei cinesi a SANTORINI
Sorridono felici, in spiaggia, immortalati dal fotografo. Sono una coppia di sposini cinesi in viaggio di nozze, ovviamente, e per l’occasione hanno voluto indossare di nuovo gli abiti da cerimonia. Niente di strano. Se non fosse che i due non si trovano a Hainan, l’isola più glam per le vacanze della nuova classe media cinese. I due cinesini sono niente meno che a Santorini, nel cuore dell’Egeo, sull’isola più bella della Cicladi.
E sono in buona compagnia. «Da circa quattro-cinque anni», mi racconta Andreas, un artista ceramista che ha il suo atelier sull’isola, «è in corso una vera e propria invasione. I cinesi vengono a Santorini quasi tutto l’anno. Le agenzie in Cina sono riuscite, evidentemente, a far passare l’idea che questa è l’isola dei sogni, una meta che occorre visitare almeno una volta nella vita».
Gli sposi ufficializzano la loro relazione nella madrepatria, poi impacchettano i vestiti in valigia e corrono all’aeroporto, a caccia di un volo per Atene. I più opulenti, come la coppia che ho fotografato io sulla spiaggia di Perissa, si sono portati dietro anche il fotografo. Ma anche senza nozze all’orizzonte, allegre famigliole e torme di ragazzini si aggirano per tutta l’isola, per visitare i luoghi più chic come Fyrà, Oia, Imerovigli. E buttarsi nello shopping dei souvenir (molti dei quali, probabilmente, sono made in China!).
D’altronde, i cinesi non vengono a Santorini con lo stesso obiettivo degli altri turisti, cioè quello di abbronzarsi e tuffarsi in mare, concedendosi una sana nuotata nelle acque cristalline che circondano l’isola. Come testimonia la foto che ho “rubato” a questo gruppo familiare, in spiaggia si va vestiti, si pagano gli euri richiesti per ombrelloni e lettini, ma di mettersi in costume, non se ne parla. Qualche foto, e forse un’osservazione sociologica sulla follia di noi occidentali che ci rosoliamo al sole… Non c’è da stupirsi: qualsiasi giapponese o coreano condividerebbe. La pelle, soprattutto quella femminile, deve restare di porcellana. C’è della saggezza in tutto questo, soprattutto quando si vedono certi volti devastati da un’eccessiva esposizione al sole.
Ai greci dell’isola, resta un importante sfida ancora aperta: portare il turista cinese a Santorini ad apprezzare taramosalata e tsatsiki. Pochi cinesi, infatti, osano varcare la soglia delle taverne greche, dove peraltro possono mangiare pesce e souvlakia che non hanno sapori così insopportabilmente diversi da quelli ai quali sono abituati. Sono una minoranza. La mia simpatica albergatrice mi ha confidato che molti turisti cinesi hanno le valigie piene di scatolette e instant noodles, che consumano in camera.
Amici cinesi, la vostra è una grande tradizione gastronomica… Ma non sapete cosa vi perdete! Imparate ad assaggiare: la vostra visione del mondo ne uscirà più ricca!