QUELLA SERA DORATA – I lati oscuri della vita di uno scrittore
Il nuovo film di James Ivory – il grande regista di Casa Howard, Camera con vista, Quel che resta del giorno – uscirà finalmente nelle sale italiane venerdì prossimo, 8 ottobre. Il titolo inglese The city of your final destination è stato tradotto con Quella sera dorata, che riprende il titolo del romanzo di Peter Cameron (pubblicato da Adelphi, nel 2002) al quale si ispira la sceneggiatura. Per quanto, a mio giudizio, non abbia la forza dei titoli precedenti che hanno reso celebre il regista americano, ci sono degli elementi che intrigano.
La storia. Il giovane ricercatore di origine iraniana Omar Rezaghi (impersonato dall’attore egiziano-olandese Omar Metwally) deve scrivere una biografia sullo scrittore sudamericano Jules Gund, pena la perdita della sua borsa di studio. Il ragazzo è titubante: ha contattato i familiari del defunto autore, che vivono in Uruguay, ma non sembrano intenzionati a collaborare. La fidanzata di Omar, Deirdre, prende in mano la situazione e lo spinge a partire ugualmente. Omar si troverà nella tenuta isolata dei Gund, ospite indesiderato e forzatamente accolto, a convivere con loro e a penetrare, poco alla volta, i segreti della vita dello scrittore. Vedova (una splendida Laura Linney), amante (Charlotte Gainsbourg) e figlia di Gund convivono. Della famiglia fanno parte anche Adam, il fratello gay dello scrittore (Anthony Hopkins) e il suo compagno Pete (Hiroyuki Sanada). Scoprirà un intricato mosaico di sentimenti e la sua presenza farà da detonatore, facendo scoppiare un equilibrio precario…
Perché vederlo?
1- Non sarà un capolavoro indimenticabile, ma è ben costruito (Ivory non delude) e il cast è eccezionale. Fantastica la trasformazione di Sanada – che ho adorato in “The Twilight Samurai” di Yoji Yamada, in un ruolo maschio e giapponesissimo!!! – in un quarantenne gay dall’indole femminile. Hopkins è sempre all’altezza, l’algida Linney è perfetta e l’aria sempre un po’ sperduta e fragile della Gainsbourg è quanto serve per rendere la giovane amante sbandata dello scrittore.
2- Il messaggio: tutto può cambiare, la vita non ha mai situazioni immutabili. Omar sconvolge i ritmi della casa-museo e dei suoi abitanti, cristallizzati nella memoria dello scrittore, ma nello stesso tempo cambia radicalmente anche la sua vita. La ricerca sulla vita dello scrittore gli aprirà gli occhi anche su se stesso e sui suoi reali desideri. Jules Gund è il grande assente del film, ma in realtà la sua ingombrante assenza determina le sorti di tutti.
Riflessione finale: quando si adora uno scrittore, è sempre meglio fermarsi a quanto ha scritto. Voler entrare nella sua vita, a volte può essere molto deludente. Perché una persona reale non è mai quello che ci siamo immaginati leggendo i suoi libri.