Giorno della Memoria: ricordare LIDICE
Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria per le vittime della Shoah, uno dei crimini più efferati della Storia. Oltre allo sterminio sistematico degli ebrei, i nazisti commisero infinite atrocità in giro per l’Europa. Oggi ne voglio ricordare una: la distruzione del villaggio ceco di Lidice e dei suoi abitanti, nel 1942.
Non ricordavo questa vicenda. Ieri, grazie alla mostra Different Wars presso la Casa della Memoria, ho letto del grande rilievo che i libri scolastici cechi danno alla tragedia avvenuta in questo villaggio della Boemia centrale, che oggi conta circa 500 abitanti. Ma forse ne avrebbe ben di più se non avesse subito la furia nazista nel 1942.
Tutto comincia con l’assasinio di Reynard Heydrich (nella foto), noto come il macellaio di Praga, pupillo di Hitler e governatore del Protettorato di Boemia e Moravia. Uno dei tanti psicopatici fedeli servitori del regime.
Il 27 maggio 1942 Josef Gabcik e Jan Kubik, due paracadutisti (uno ceco e uno slovacco) addestrati dagli inglesi, eliminano Heydrich. La storia l’avevo letta scritta con magistrale bravura da Laurent Binet in HHhH.
L’assassinio di Heydrich è una delle pagine più eroiche della resistenza ceca. Seguita, purtroppo, da un’orrenda rappresaglia, voluta da Hitler che ordinò l’eliminazione 30 mila persone. Una vera follia: la forza lavoro ceca serviva ai tedeschi e i luogotenenti di Hitler cercarono di tenere a freno la sua rabbia. Allora il Fuehrer ingiunse di effettuare arresti ed esecuzioni a tappeto, e chiese la distruzione di un intero villaggio come punizione esemplare.
Perché fu scelto Lidice? Pare che i due attentatori avessero legami con questo borgo.
Alle 10 di mattina del 10 giugno 1942, iniziarono le fucilazioni di 192 uomini, dai 15 anni in su. I tedeschi ci misero 5 ore a sparare a tutti. Delle 198 donne di Lidice, 35 divennero cavie umane per esperimenti medici ad Auschwitz. Le rimanenti furono sfruttate come forza lavoro nel lager di Ravensbrueck; 143 erano ancora vive a fine guerra.
Il destino dei 99 bambini di Lidice era segnato. 82 furono condotti al lager di Chelmno e furono uccisi nelle camere a gas. Solo 17 di loro sopravvissero, perché vennero ritenuti adatti all’adozione da parte di famiglie tedesche. I nazisti erano dei veri ladri di bambini, soprattutto nei paesi slavi occupati, dove i piccoli con occhi azzurri e capelli biondi sembravano sufficientemente ariani. Furono gli unici sopravvissuti, assieme alle 143 donne, e dopo la guerra furono restituiti alla comunità di Lidice.
Il villaggio fu raso al suolo dai nazisti. Quello attuale venne costruito nel 1949, ma non nello stesso luogo. Le 82 piccole vite spezzate di Lidice – 42 bambine e 40 bambini – vittime dei nazisti, sono ricordate in un monumento della scultrice Maria Uchtylovà, con 82 statue in bronzo (foto sopra).
pazzesco, armati fino ai denti, contro disarmati nudi