RAPSODIA IRACHENA di Sinan Antoon

È un Iraq che non c’ è più, quello che ci racconta Sinan Antoon in Rapsodia Irachena (I’jam. An Iraqi Rhapsody, edito da Feltrinelli e tradotto da Ramona Ciucani).  L’Iraq di Saddam Hussein, del dittatore sanguinario e del suo onnipotente clan. L’Iraq della repressione feroce di ogni oppositore politico.

Non è l’immagine che l’America di Bush ha diffuso nel mondo per giustificare il suo attacco. E’ un Iraq visto dall’interno, con gli occhi dei suoi cittadini, vittime quotidiane di piccoli e grandi soprusi del regime instaurato dal dittatore e dal partito Ba’th.

Nell’agosto 1989 viene trovato un manoscritto, elaborato in cella da tale Furat, un giovane studente universitario e aspirante poeta, di religione cristiana. Sì: ai tempi di Saddam c’erano ancora i cristiani, quelli che a colpi di attentati sono stati gradualmente costretti a fuggire all’estero nell’Iraq “pacificato” di oggi.

Un po’ sognatore, un po’ ribelle come tutti i giovani, Furat finisce nei guai. In cella ha la posibilità di scrivere e racconta, a brandelli, la sua storia. Il duro trattamento del regime ai prigionieri politici (la descrizione ricorda sinistramente le galere argentine) e il passato felice si incrociano nel racconto che Antoon imbastisce. Certo, la quotidianità irachena ai tempi di Saddam è una corsa a ostacoli per non incappare in controlli e punizioni da parte del potere. Ma non è nulla in confronto all’esperienza della prigione.

Il romanzo è piuttosto breve e si legge d’un fiato. Ed è un’occasione per scoprire questo autore, nato nel 1967 a Baghdad e attualmente residente negli Stati Uniti, dove si è trasferito dopo la Prima guerra del golfo, nel 1991. Antoon è poeta, romanziere, regista e docente alla New York University.

Scrive in arabo, ha completato gli studi universitari in Iraq ma è portatore di due culture. Non solo perché vive ormai da oltre 20 anni negli Usa, ma anche perché è di madre americana. Il suo punto di vista, formatosi a cavallo fra due realtà, è dunque particolarmente interessante.

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