È in arrivo IL CASTELLO NEL CIELO di Hayao Miyazaki
Grazie a Lucky Red, impegnata a riproporre alcuni titoli del passato di Hayao Miyazaki mai usciti in Italia, dal 25 aprile sarà possibile vedere “Il castello nel cielo”, il cui titolo originale – “Laputa” – era davvero poco appealing in italiano.
Quello scelto forse strizza un po’ l’occhio a chi ha amato “Il castello errante di Howl” (2004). Si tratta di un piacevole tuffo nel passato dello Studio Ghibli: l’opera, infatti, è di 26 anni fa, ma non li dimostra.
“Il castello nel cielo” include molti temi cari al sensei dell’animazione. Da quello del volo e delle fortezze volanti alla tenerezza adolescenziale dei due protagonisti, Sheeta e Pazu. Fantasy e fantascienza si danno la mano: robot ma anche atmosfere da Jules Verne, da Atlantide, da “Il Signore degli anelli”. In scena, l’eterna lotta del bene contro il male, i pirati cattivi che poi così cattivi non sono, l’immancabile perfido malvagio assetato di potere.
Stupenda l’immagine dell’isola volante di Laputa. La costruzione richiama una brugheliana Torre di Babele, ma l’innesto di una pianta gigante – ben visibile nel finale – sembra evocare l’albero della vita. D’altronde, stavolta Miyazaki si diletta con qualche richiamo alla storia delle religioni, citando Sodoma e Gomorra dalla Bibbia e un cataclisma descritto nel Ramayana.
Ambientato nell’Ottocento, “Il castello nel cielo” si svolge in realtà in un tempo del tutto immaginario, dove tecnologie dell’epoca e scoperte futuribili si incrociano, dando il meglio di sé nelle scene d’azione, sempre di grande godimento per chi ama Miyazaki.